giovedì 18 agosto 2011

Una recensione!!!

On the edge of town by the forest a mohicaned punk lurks in the moonlight by the window of his loved one. Although we cannot see her, we get an insight into their unrequited relationship via the punk’s wild declarations and the strange murderous offerings he brings as tokens of his love. Neatly fusing the adult fairy tales of Angela Carter with the graphic comic neo-noir of Sin City, underpinned by the unrelenting physicality of Italian satirical theatre, Woof!, to be honest, is not going to be everyone’s goblet of blood.

Brandishing a bloodstained baseball bat and prowling the stage wolf-like, sweat pouring off him, the punk is evidently a suitor it would be hard to refuse. Meanwhile, hard on his trail of violence is a brooding world-weary police detective who is closing in on his own prey. But slowly you realise that no one is quite who they seem – who really is the hunted, who is the hunter?
In this provocative one-man show, Paolo Faroni reveals a powerful stage presence, veering from high energy menace to manic introspection within a split second, sparking off flashes of dark comedy at moments when you least expect it. Director Emanuele Crotti works subtly to channel that energy into Faroni’s intelligent script to create an intense in-yer-face performance that is captivatingly romantic for all the implied gore.

Review by Nick Awde

Che tradotto, suppergiù sarebbe…

In un bosco ai confini della città un punk mohicano ulula alla luna sotto la finestra della sua amata. Noi non la vediamo, sappiamo della loro travagliata relazione dalle selvagge dichiarazioni d'amore del punk e dagli strani omicidi che lui le offre come pegno d'amore. Mescolando perfettamente le fiabe per adulti di Angela Carter e le atmosfere alla grafic novel sul tipo di Sin City - ritmate dall'incessante fisicità del teatro satirico italiano, Woof, per essere onesti, non e' certo per tutti.

Brandendo una mazza da baseball insanguinata e aggirandosi sul palco alla stregua di un lupo grondante sudore, il punk è senza dubbio un pretendente difficile da respingere. Nel frattempo, sulle tracce di questa scia di violenza c'è un meditativo e loquace ispettore molto vicino alla sua preda. Ma lentamente si realizza che nessuno è ciò che sembra - chi è il cacciatore e chi è la preda? In questo provocatorio/provocante one man show, Paolo Faroni rivela una potente presenza scenica capace di passare da un’elevata energia ad una più frenetica e introspettiva nel giro di pochi secondi, accendendo lampi di dark comedy dove meno te l'aspetti. Il regista Emanuele Crotti con sottigliezza lavora a incanalare questa energia nell'intelligente testo di Faroni, creando una performance intensa romanticamente accattivante con tutto il sangue che implica.

PS: per dovere di cronaca precisiamo che il lavoro di Crotti risale ad un paio di anni fa e che, fatto salvo il suo importante contributo, l'attuale versione di Woof è ormai farina del sacco dei Blusclint.