domenica 21 agosto 2011

Audience senza limiti!

E dopo la prima dettagliata puntata sull’arrivo del Lupo nella landa scozzese della pioggia e della cheese cake, ecco che ricomincia il diario del nostro attore in trasferta, il quale dovrà essere stringato e sintetico perché purtroppo gli impegni che ha sono enormi e ogni giorno sempre più serrati. Il pubblico è incontenibile: la sala è semipiena già da una settimana e il sold out è questione di poche ore. L’inizio poteva essere imbarazzante, con un debutto in super-sordina: uno spettatore. Ma fortuna volle che fosse un critico di una importante rivista cartacea e online, quindi pochi giorni dopo, sul sito www.thestage.co.uk è comparsa la recensione contenuta nel post precedente.

Dopo la recensione l’afflusso è salito rapidamente. Un paio di striscioline di carta – con le frasi migliori della review – sparapuntate sulla locandina e la fama è subito cresciuta. E questo nonostante tutti gli spettacoli siano ben recensiti. Su 2400 spettacoli presenti al Fringe Festival almeno 2000 sono, per la stampa: amazing, unmissable, genius. Il pubblico quindi, entrando nella venue dove il nostro performa, vede un’intera parete tappezzata di locandine di shows assolutamente imperdibili. I Blusclint non si erano mai trovati in un Festival in cui ci sono così tanti masterpieces in una sola volta. Qui le recensioni le leggono e contano, anche se a scriverle sono gli studenti universitari che s’improvvisano critici per il solo mese d’agosto, durante la pausa estiva dagli studi odontoiatrici o di scienza della terra.

Le ragioni del successo sono diverse. Anche se qui la stand up comedy e il musical vanno alla grande – people want to have fun – il tema amoroso del Lupo, tra il cupo e il grottesco, interessa comunque i turisti, che saranno pure qui per divertirsi ma, grazie a Dio, vogliono ancora farsi toccare nel profondo da qualcosa che non sia puppetry of the penis, Sodom o Scottish sperm.

La poesia, del resto, sarà pure un tema di nicchia, ma visto che qui passano milioni di persone, la nicchia, in proporzione, è grande.

Non dimentichiamoci della pubblicità infallibile scelta per il volantinaggio, attività che impegna tutti gli artisti presenti. Sulla Royal Mile, la via principale di Edimburgo, tutti inseguono i turisti per dargli il volantino del proprio spettacolo, cercando di convincerli a venire. I Blusclint, che in genere non seguono l’andazzo della massa, fanno l’esatto contrario. Sfoggiando un cartello su cui è scritto Fuck off, I’m tired of givin’ flyers, if you’re interested catch it from the box, il nostro porge una contenitore da cui la gente, se ha voglia, prende il flyer. Perché il nostro pubblico è un pubblico che ci ha scelto.

Sarà per una cosa o per un’altra, ma in questi giorni è venuto un altro critico. Questa volta però c’era pubblico. E anche delle vespe, che hanno punto alcuni spettatori senza però distrarre il recensore dal suo arduo compito, i cui risultati ve li daremo quanto prima – il tempo di trovarli sulla parete.