mercoledì 9 novembre 2011

Nuova Produzione BLUSCLINT!!!!

Riccardo3

con

Paolo Faroni e Maria Concetta Gravagno

12 NOVEMBRE

TEATRO MATTEOTTI

Via Giacomo Matteotti 1, Moncalieri

info e prenotazioni 0116403700

La storia ricalca fedelmente il testo di Shakespeare arricchendolo di inserti e suggestioni tratti dalla riscrittura di Carmelo Bene.

Riccardo vive tra la corte e il suo camerino. Tra complotti e menzogne, mette in scena il suo teatro politico. Lady Anna vive chiusa tra le mura del castello, trascorrendo la maggior parte del tempo nella propria camera da letto. Consapevole del destino cui andrà incontro, cerca di conoscere i segreti del suo consorte – e così scopre il teatro. Inizialmente pensa di usare trucchi e stratagemmi per salvare se stessa, ma di fronte alla crudeltà di Riccardo, che non esita a condannare a morte i giovanissimi eredi al trono pur di diventare Re, rompe gli indugi e si impossessa delle armi della finzione e della menzogna. Ucciderà Buckingham, prenderà il posto del sicario Tyrrel e racconterà a Riccardo di omicidi mai avvenuti. Lo terrà buono spacciandosi per la regina Elisabetta e promettendone la figlia in sposa. Usando i suoi stessi copioni, avvelenerà la spada con cui Riccardo si ferirà condannandosi a morte. Una morte che Lady Anna si godrà spacciandosi per lo spettro delle vittime e tormentando Riccardo fino allo stremo. Riccardo morirà solo, abbandonato da tutti.

Il tentativo complessivo è quello di sottrarre i personaggi – in questo caso Lady Anna – alla storia e quindi alla rappresentazione. Si tratta di de-scrivere il testo, de-costruirlo attraversando i margini, gli spazi bianchi, le lacune. Provando a inserire un personaggio nei panni di un altro, nei meccanismi che lo riguardano, fino a che punto mutano le intenzioni, i risvolti, le finalità? Si tratta anche di allestire un teatro de-genere opposto a quello che aveva inteso e sperimentato C. Bene. Non più l’assenza della donna per re-istituirne la femminilità, ma l’eccedenza della donna, il suo sostituirsi all’uomo e agli uomini per far risaltare la femminilità proprio nel momento della sua degenerazione, del suo capovolgimento. In fin dei conti, il tentativo di sottrarsi alla rappresentazione, potrebbe consistere nel dilatare, fino a farlo esplodere, il potere del teatro, cosicché si aprano spiragli sul teatro del potere – che è altro nome per indicare, una volta di più, la rappresentazione.

Leggetevi la recensione:

http://comune.sistemateatrotorino.it/?p=2343