lunedì 25 gennaio 2010

Incredibile! Hanno rapito il teatro!

Da LA MANDRAGOLA. La fine giustifica i mezzi. Periodico di disinformazione artistica - domenica 24 gennaio 2010

RAPITO IL TEATRO!
L’aggressione in piena notte davanti a un distributore automatico di sigarette. Tre mimi su una panda.
Ancora nessuna rivendicazione. Gli inquirenti sospettano tra gli addetti ai lavori.

Ieri, alle 4.48 di una fredda mattina di gennaio, è stato rapito il Teatro. L’aggressione sarebbe avvenuta nei pressi di via Padova, dove da tempo il Teatro si era appartato, rifuggendo la ribalta più frequentata della zona centrale di Milano, per rifugiarsi nella periferia grigia e multietnica della zona 5. Secondo la testimonianza di un pusher marocchino che a quell’ora smontava dal consueto turno di lavoro, il Teatro, che stava acquistando un pacchetto di sigarette ad un distributore automatico sotto casa, sarebbe stato avvicinato da una macchina, una panda rossa 4x4, da cui sarebbero scesi tre individui vestiti di nero con la faccia dipinta di bianco. A quanto pare un terzetto di mimi, visto che secondo il testimone, hanno intimato e costretto il Teatro a salire sull’auto senza dire una parola.
A 12 ore dal sequestro, non c’è stata nessuna rivendicazione.
Secondo gli inquirenti, i rapitori vanno cercati nell’ambiente teatrale stesso, dal momento che il Teatro, non godendo di grande popolarità al di fuori dei propri confini, difficilmente potrebbe essere nel mirino di qualcuno all’esterno. Esclusa quindi la pista delle grandi associazioni di natura mafiosa e il terrorismo politico.
Secondo le testimonianze raccolte tra gli amici più intimi, negli ultimi tempi il Teatro si era fatto più scontroso e insofferente nei riguardi della propria condizione sulla scena nazionale. Privato di fondi e costretto a vedere i pochi concessi sprecati in opere da lui considerate sempre più «vecchie e tristemente ampollose», il Teatro aveva cominciato a bacchettare qua e là l’establishment, prodigandosi in furiosi litigi e uscite al vetriolo nei confronti di personalità di spicco.
Due mesi fa, nel foyer del Piccolo, tutti lo avevano sentito discutere animatamente con il Teatro di Narrazione, al quale imputava la colpa di usare il palco per fare lezioncine retoriche e pedanti con la scusa dell’impegno civile.
«A me interessa la parabola umana delle passioni, non il giudizio morale delle stesse! Perché la morale cambia, mentre le passioni sono immutabili! Sono durato fino adesso con questo sistema, con il tuo mi affossi, stronzo!». Questo è quanto avrebbe gridato, in preda ad un visibile stato di alterazione.
Passò una settimana soltanto, e a fare le spese della sua lotta senza quartiere era stata l’Avanguardia, messa alla gogna per aver perso la sua carica rivoluzionaria in favore di una comoda sistemazione nell’apparato statale e per essersi ridotta a fare spettacoli di «un’ora circa senza testo e tanta inutilissima quanto intellettualissima ginnastica!».
Ma non sono certo solo questi i possibili rivali con un movente sufficiente a giustificare un tale atto.
Tra gli altri, il Teatro di prosa in genere, con i suoi «attori platinati e insciarpati e le puttanelle ripescate dalla televisione, le scenografie di legno e i costumi così finti da far passare per realistica la casa delle barbie!».
Il cabaret, ormai rifugio di individui «con seri problemi mentali, coglioni buoni per fare battute in un bar di paese, non di calcare un palco!»
Ma anche la danza, ancora attaccata alla calzamaglia e al lago dei cigni «come un bambino alla tetta materna!».
Parole dure su cui pesa certamente l’abuso di alcool e droghe, compagni fedeli dai tempi dei famigerati anni 70.
Tutte queste persone verranno interrogate nelle prossime ore, in attesa che qualcuno si faccia vivo.
Nemmeno preso in considerazione il Cinema – troppo in buona salute per abbassarsi a lucrare alle spalle del Teatro –, che anzi esprime «piena solidarietà al fratello più povero».
Scagionata d’ufficio la Televisione. Alla notizia: «E’ stato rapito il Teatro!», avrebbe risposto: «Rapito chi?».

P. Farozzi

Invitiamo chiunque possa aver visto o udito qualcosa a mettersi in contatto al più presto con le autorità. Da parte nostra, promettiamo il massimo impegno nel seguire la vicenda e nel tenervi informati!